Date:
18/05/2021
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Credits:
ICGEB
Il 14 maggio all’ICGEB di Trieste sono stati inaugurati i nuovi laboratori realizzati con il sostegno delle Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia
Al’ICGEB di Trieste sono stati inaugurati i nuovi laboratori dell’Unità di Sviluppo e Trasferimento Biotecnologico. Questo importante investimento, realizzato con il sostegno della Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia, avrà importanti ricadute economiche e tecnologiche per Trieste, per la Regione e per l’Italia. I nuovi laboratori, che comprendono 15 camere bianche dotati di attrezzature di ultima generazione e conformi alla normativa farmaceutica (pharma-compliant), saranno dedicati alla ricerca, produzione e certificazione di qualità e processi dei farmaci biosimilari, destinati a rivoluzionare il mercato farmaceutico nei prossimi anni.
Presenti all’inaugurazione, a sottolineare il ruolo preminente del Governo Italiano nel promuovere e finanziare le attività di ICGEB, il Ministro Fabrizio Nicoletti, Direttore Centrale per l’Innovazione e la Ricerca, Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale - Governatore dell’ICGEB per l’Italia - e Massimiliano Fedriga, Presidente della Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia, che ha dato testimonianza del forte impegno della Regione a supporto della ricerca e dell’innovazione in un contesto di promozione della cooperazione internazionale e dell’eccellenza del Sistema Trieste. Sono intervenuti inoltre Lawrence Banks, Direttore Generale di ICGEB e Natasa Skoko, Capo Gruppo dell’Unità e responsabile dei laboratori.
Finanziati con un contributo di 3 milioni di euro dalla Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia, a cui si somma 1 milione da parte di ICGEB, i laboratori mirano a soddisfare i più elevati standard di sicurezza e qualità richiesti dalle linee guida dell’Agenzia Europea per i medicinali. Si tratta di laboratori unici in Italia e unici in Europa, in quanto non di proprietà di una casa farmaceutica.
Le attività dell’Unità vanno al cuore del trasferimento tecnologico. Il gruppo si occupa di ricreare le metodologie produttive di farmaci biologici non più coperti da brevetto industriale. La scadenza di un brevetto industriale libera il prodotto finale ma non rende disponibili tutte le procedure industriali e di laboratorio necessarie ad arrivare al prodotto finale. La ricerca del gruppo si focalizza proprio nel ricostruire e validare tutti i passaggi necessari a produrre un farmaco biologico. L’obiettivo è ottenere biosimilari, farmaci biologici uguali per qualità, sicurezza ed efficacia al prodotto di riferimento industriale, ad un costo nettamente inferiore. Grazie ai nuovi laboratori sarà possibile sviluppare tecnologie biosimilari per la produzione di anticorpi monoclonali, farmaci essenziali ad azione anti infiammatoria, antitumorale e immunosoppressiva, già allo studio presso l’ICGEB e nuovi farmaci biologici derivanti dalle nuove ricerche.
L’unità offre inoltre corsi di formazione per il personale delle ditte farmaceutiche dei Paesi membri di ICGEB per imparare le tecniche di produzione dei farmaci biosimilari per poi riprodurle e renderle operative nei propri paesi. I nuovi laboratori permetteranno di offrire una formazione di altissimo livello non solo per le metodologie e i farmaci sempre più avanzati che vi saranno sviluppati ma anche per l’ambiente e i macchinari che offrono. I laboratori rappresentano, infatti, il reale allestimento di un’industria farmaceutica di ultima generazione. Il sito web dell’unità è: https://icgeb-bdu.org/
Lawrence Banks dichiara: “ICGEB ha oltre 20 anni di esperienza nello sviluppo di prodotti biofarmaceutici. In questo periodo la tecnologia è stata trasferita da Trieste ad aziende di tutto il mondo, consentendo loro di produrre terapie, come gli interferoni per il trattamento Covid19, l'insulina e gli anticorpi monoclonali per le terapie contro il cancro, a costi molto più economici di quelli delle big pharma. Ciò garantisce che medicinali a prezzi accessibili possano essere ottenuti da tutti indipendentemente dal contesto socioeconomico”.
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