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Narrazioni del martedì a Stazione Rogers alle ore 22
Rinnovata nei programmi e nella struttura organizzativa e grazie alla collaborazione con l'Università degli studi di Trieste, la Stazione Rogers si apre al pubblico dei giovani e in particolare a quello degli studenti universitari con un complesso intreccio di attività tra cui Rogers Preview, brevi e notturne "narrazioni" sui diversi temi della contemporaneità.
Il terzo appuntamento della rassegna è con “Chi ha paura dei libri per bambine/i?” di Giulia Zanfabro, dove si parlerà di letteratura giovanile e del suo pubblico. Per tanto tempo ai margini del sistema culturale e letterario italiano, negli ultimi anni la letteratura giovanile sembra godere di un’inedita attenzione. Alcune studiose parlano di “effetto Harry Potter”, altre osservano un più complesso cambiamento negli equilibri del sistema letterario. In ogni caso, quello dei libri per bambini/e e ragazzi/e è l’unico settore editoriale in crescita. I libri per bambini/e vendono, vengono recensiti e allegati agli inserti culturali dei principali giornali nazionali, vincono premi letterari, vengono commentati su blog e social media. A volte, questi libri vengono censurati, vietati, ritirati da scuole e biblioteche. Dentro e fuori dall’accademia, i discorsi che si producono sulla letteratura giovanile hanno sempre a che fare con il pubblico al quale questa letteratura si rivolge – a come si presuppone esso sia e, soprattutto, a come dovrebbe essere. L’implicito è che la letteratura giovanile insegna ai/alle bambini/e a essere tali, ad aderire, cioè, a ciò che una data società considera “naturale” per l’infanzia e l’adolescenza. Le norme di genere sono parte integrante di questo insegnamento: come funzionano le norme di genere nella letteratura giovanile? Perché, nello studio dei libri per bambini/e e ragazzi/e, le questioni di genere occupano un posto così rilevante? Chi è che ha paura dei libri per bambine/i?
Introduce Jacopo Berti, protagonista dello scorso appuntamento.
Giulia Zanfabro è assegnista di ricerca del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Trieste. Ha conseguito un dottorato di ricerca discutendo una tesi sulla letteratura giovanile. I suoi principali ambiti di ricerca sono la narrativa di J.M. Coetzee, le teorie femministe e gli studi di genere, la teoria della letteratura. Si interessa anche di comunicazione della ricerca, divulgazione scientifica e social media.