La startup triestina, in collaborazione con l’Institute of Human Virology di Baltimore (USA) e il coinvolgimento dei noti scienziati Robert Gallo e Davide Zella, ha caratterizzato alcune mutazioni del virus SARS-CoV-2. Questo lavoro potrebbe dare un contributo significativo per lo sviluppo di diagnostici e terapie di ultima generazione.
Trieste, 10 aprile. Una startup italiana, Ulisse BioMed di Trieste, ha scoperto che dalla sua comparsa in Cina ad oggi il virus SARS-CoV-2 ha accumulato mutazioni ricorrenti, e che una di queste è localizzata nella sequenza codificante per un enzima virale chiamato “polimerasi”. La polimerasi è un fattore direttamente coinvolto nella capacità mutagena del virus. Questa scoperta potrebbe aprire la strada alla comprensione delle strategie messe in atto dal virus attraverso le mutazioni per eludere il sistema immunitario e resistere ai farmaci antivirali.
La ricerca compiuta da Ulisse BioMed si è avvalsa della collaborazione del prestigioso Institute of Human Virology (IHV) di Baltimore USA e ha visto il coinvolgimento di prestigiosi scienziati come il Dr. Robert Gallo, co-scopritore dell’HIV (virus responsabile dell’AIDS), ed il Dr. Davide Zella attivo da anni nel settore della microbiologia. Inoltre hanno collaborato allo studio anche il Campus Biomedico di Roma ed Elettra Sincrotrone, situato presso Area Science Park a Trieste.
La qualità̀ della ricerca operata dalla startup triestina è confermata dal fatto che il lavoro è stato accettato sulla prestigiosa rivista “Journal of Translational Medicine” del gruppo inglese BMC. Il testo della ricerca, intitolato “Emerging SARS-CoV-2 mutation hot spots include a novel RNA-dependent-RNA polymerase variant” è disponibile on-line come anteprima sul sito Research Square. (-continua)
Lo studio dell’evoluzione del virus ed ulteriori ricerche scientifiche potranno fornire informazioni eventuali sul significato biologico e clinico di tali mutazioni. È infatti noto che i virus sviluppano strategie di mutagenesi per eludere il sistema immunitario, per compiere salti di specie, e per sopravvivere ad eventuali terapie. Le ricerche sulla caratterizzazione del virus SARS-CoV-2 potranno dare un contributo significativo per lo sviluppo di strategie diagnostiche mirate e per l’individuazione di terapie e vaccini. Oggi, Ulisse BioMed è attivamente impegnata nella lotta contro il coronavirus: la startup sta sviluppando un test innovativo, sensibile ed a basso costo per la diagnosi dell’infezione da SARS-CoV-2.
Il team di Ulisse BioMed è condotto da Rudy Ippodrino e Bruna Marini. I ricercatori e collaboratori che hanno lavorato al progetto sono Robert Gallo, Davide Zella, Maria Pachetti, Elisabetta Mauro, Massimo Ciccozzi, Silvia Angeletti, Claudio Masciovecchio, Paola Storici, Fabiola Giudici e Francesca Benedetti.
Ulisse BioMed
Ulisse BioMed è stata fondata nel 2015 da Saverio Scelzo (Presidente), Rudy Ippodrino (Direttore Scientifico), Bruna Marini (Direttore Operativo), l’avv. Carlo Esini e il dr. Daniele Cortolezzis. La società̀ insediata nell’Area Science Park di Trieste annovera un comitato scientifico consultivo costituito da scienziati di fama internazionale come Robert Gallo, noto per la co-scoperta del virus di HIV, il Dr. Joseph R. Kates, il Prof. Lawrence Banks, il Dr. Gordon Whiteley ed il Dr. Davide Zella.
Nata grazie a una joint venture con la società̀ di intermediazione mobiliare Copernico Sim SpA di Udine guidata da Saverio Scelzo, Ulisse BioMed ha raccolto nel giro di brevissimo tempo l’interesse di 1150 investitori e un finanziamento complessivo di circa 5 mln euro. La startup ha inoltre vinto grant internazionali per un valore complessivo di oltre 1,5 mln euro. Ad oggi ha presentato otto domande di brevetto internazionali, di cui due già̀ concesse.
Ulisse BioMed lavora per sviluppare soluzioni diagnostiche innovative per le infezioni virali ed il rilevamento tumorale puntando in particolare sull’accessibilità̀ e facilità di esecuzione dell’auto-prelievo.
Recentemente Ulisse BioMed si è distinta per lo sviluppo di LadyMed HPV Test, un test diagnostico innovativo per il rilevamento del Papilloma Virus Umano (HPV). LadyMed HPV Test è stato il primo test per HPV venduto in farmacia basato su un autoprelievo che la donna può fare autonomamente nella privacy di casa propria.
Altri progetti scientifici in corso di realizzazione annoverano l’utilizzo dei nano-interruttori, nanomacchine sintetiche in grado di rilevare istantaneamente la presenza di biomarcatori proteici e farmaci. I nano-interruttori sono stati recentemente utilizzati per misurare i livelli ematici di farmaci antitumorali come il Trastuzumab (Herceptin), usato principalmente per il trattamento del cancro al seno, in collaborazione con la dott.ssa Elda Tagliabue, dell’Istituto Nazionale Tumori di Milano. I nano-interruttori possono trovare largo impiego nel campo della medicina personalizzata.
Ufficio stampa – Aipem
Alessandro Montello 3274029007 alessandro.montello@aipem.it
Responsabili scientifici di Ulisse BioMed.
Nato a La Spezia, 38 anni, Rudy Ippodrino ha ottenuto il PhD in Biologia Molecolare alla Scuola Normale Superiore di Pisa per la sua ricerca svolta al Laboratorio di Medicina Molecolare presso l’ICGEB a Trieste. Ha dato importanti contributi nel campo del gene targeting, della terapia genica con vettori virali Adeno Associati e nel settore della biologia sintetica. È primo inventore di otto brevetti depositati da Ulisse BioMed nonché Direttore Scientifico della company.
Nata a Bolzano, 34 anni, Bruna Marini, PhD in Biologia Molecolare alla Scuola Normale Superiore di Pisa ha svolto la sua ricerca al Laboratorio di Medicina Molecolare presso l’ICGEB di Trieste. La sua tesi di dottorato, incentrata sullo studio in merito all’influenza dell’architettura del nucleo delle cellule sull’integrazione del virus HIV, è stata pubblicata su Nature, una delle più prestigiose riviste scientifiche al mondo.
I virologi hanno condotto parte dei loro studi nei laboratori del CNR di Pisa, reparto di Fisiologia Clinica, e di medicina molecolare dell’ICGEB di Trieste sotto la supervisione rispettivamente dei professori Arturo Falaschi e Mauro Giacca della Scuola Normale di Pisa, noti per il loro fondamentale contributo nel campo delle origini di replicazione del DNA e della rigenerazione cardiaca.