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Le tematiche dell’infanzia, adolescenza e giovinezza saranno le protagoniste di questo ultimo appuntamento con i Caffè delle Lettere.
Il primo intervento, dal titolo “Giovani, scuola e tecnologie” sarà a cura di Gisella Paoletti, docente di Tecnologie per l’istruzione presso l’Università di Trieste. Partendo da una domanda, ovvero quanto sono presenti le nuove tecnologie nella nostra vita privata e pubblica-scolastica, si ragionerà sugli aspetti cognitivi e sociali dei nuovi strumenti per la comunicazione.
A seguire, Stefano Ondelli, docente di Linguistica italiana presso l’Università di Trieste, tratterà di stili e traduzioni con il suo intervento “Il giovane Holden è invecchiato! Traduzione e italiano giovanile 1952-2014”. La traduzione di Adriana Motti di The Catcher in the Rye ha rappresentato un modello di ribellione linguistica per tre generazioni di giovani lettori italiani, ma nel 2012 Matteo Colombo ha presentato una nuova versione del capolavoro di Salinger. Perché? Il giovane Holden di Motti era veramente invecchiato? Non si corre il rischio di trasformarlo in un millenial?
I relatori
Gisella Paoletti è docente di Tecnologie per l’Istruzione presso l’Università degli Studi di Trieste. Si occupa di capacità di comprensione e abilità di studio con nuovi e vecchi strumenti. E’ delegata del Magnifico Rettore per l’e-learning.
Stefano Ondelli è professore associato di Linguistica italiana presso il Dipartimento di Scienze Giuridiche, del Linguaggio, dell’Interpretazione e della Traduzione dell’Università di Trieste.
I Caffè delle Scienze e delle Lettere, organizzati dall’Università di Trieste, sono conversazioni informali tra ricercatori e cittadini sui più svariati argomenti scientifici, con l’obiettivo di rafforzare il dialogo tra l’Ateneo e la cittadinanza, attraverso lo scambio di opinioni e conoscenze sui risultati della ricerca universitaria.