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Dall’11 al 14 settembre si terrà a Trieste il Secondo Congresso Nazionale di Astrochimica (Proto-)planetaria. Il capoluogo della Regione Friuli Venezia Giulia, già celebre per la sua ricca storia culturale e il suo splendido mare, si trasformerà in un faro per coloro che cercano di comprendere i segreti e le meraviglie dell'Universo. Inoltre, per tutta la cittadinanza, il giorno 13 settembre si svolgerà una conferenza pubblica per svelare quali sono le condizioni ideali per lo sviluppo di nuove forme di vita su pianeti lontani.
“L'astrochimica ci insegna che tutto ciò che siamo, tutti gli elementi nel nostro corpo, sono stati creati nelle stelle”, così si esprimeva Carl Sagan, uno dei più grandi astronomi, divulgatori e astrochimici del Novecento. E proprio di astrochimica, e in particolare di astrochimica protoplanetaria si discuterà dall’11 al 14 settembre a Trieste. Sotto il cielo stellato del capoluogo giuliano si riuniranno scienziati da tutt’Italia e non solo per esplorare e discutere i misteri della chimica celeste, dalla formazione delle prime stelle all'evoluzione dei sistemi planetari.
L'astrochimica è quella branca dell’astrofisica che si occupa di esplorare le misteriose reazioni chimiche che avvengono nello spazio. È come un laboratorio cosmico in cui gli scienziati indagano sugli ingredienti e sulle reazioni chimiche che formano stelle, pianeti e addirittura la vita. Grazie all'astrochimica, è possibile svelare i segreti nascosti nell'Universo e capire meglio il nostro posto nell'immensità dello spazio.
Il congresso, organizzato dall'Istituto Nazionale di Astrofisica-Osservatorio e Astronomico di Trieste e Osservatorio Astrofisico di Arcetri, con il patrocinio dell’Università degli Studi di Trieste e dell’Università degli Studi di Perugia, riunirà, per la seconda volta dopo l’edizione del 2019, ricercatori provenienti da diverse aree dell'astrochimica per discutere gli sviluppi più recenti e le prospettive future di questa particolare e affascinante branca dell’astrofisica. L'obiettivo principale del congresso è investigare e promuovere strategie sinergiche tra le diverse comunità che studiano le fasi evolutive iniziali della formazione stellare e planetaria, le atmosfere planetarie, l'esplorazione del Sistema Solare e l'astrochimica di laboratorio e computazionale. Questo con l'obiettivo finale di preparare la comunità scientifica alle future osservazioni con strumenti avanzati come lo Square Kilometre Array (SKA), l'Extremely Large Telescope (ELT) e ARIEL, il telescopio spaziale di prossima generazione che si occuperà di studiare le atmosfere di lontani nuovi mondi.
Un evento di grande rilevanza sarà la conferenza pubblica della Professoressa Nadia Balucani dell’Università degli Studi di Perugia dal titolo Astrochimica, una finestra sull'Universo che si terrà il 13 Settembre alle 18.30 presso l'aula Baciocchi dell’Università di Trieste, in via Elisa Baciocchi 2, che si pone come obbiettivo quello di raccontare a tutta la cittadinanza cosa sia l'astrochimica e come questa possa aiutarci a scoprire le condizioni ideali per la nascita e lo sviluppo della vita su pianeti lontani.
Con l'astrochimica il nostro sguardo si alza verso il cielo notturno, e le stelle diventano le pagine di un libro cosmico che racconta la storia della nostra origine e il destino del nostro Universo. Nella danza delle molecole e degli atomi celesti, troviamo risposte a domande secolari e il potenziale per scoprire mondi ancora sconosciuti. L'astrochimica ci insegna che siamo connessi alle stelle e che, guardando l'alto, possiamo plasmare il nostro futuro sulla Terra e oltre. In fondo, siamo tutti fatti di stelle, e nell'astrochimica, troviamo la chiave per sbloccare i segreti del nostro straordinario viaggio nell'Universo.
Comunicato stampa