neonato
Una diagnosi di disturbo nello spettro autistico (DSA) oggi si effettua tipicamente intorno ai 3 anni. A quest’età infatti è possibile osservare nei bambini alcuni segni comportamentali tipici, che si traducono di solito in difficoltà nella comunicazione sociale e una gamma ristretta di interessi e comportamenti. Alcuni scienziati pensano però che anche più precocemente si possano cogliere altri segni nella sfera dell’attenzione, osservando già nei neonati come si orienta lo sguardo verso gli stimoli sociali
Una diagnosi cosi precoce potrebbe rivelarsi preziosissima per interventi riabilitativi mirati e attuabili durante i “periodi sensibili” nei quali il sistema nervoso è maggiormente predisposto alla plasticità. Di tutto questo parlerà, il 29 aprile, Elisa di Giorgio, neuroscienziata, ricercatrice dell’Università di Padova nel dipartimento di Psicologia dello Sviluppo e della Socializzazione. L’incontro da titolo “Dimmi cosa guardi e ti dirò chi sei: l’attenzione visiva per gli stimoli sociali in neonati a rischio autismo” si terrà in italiano ed è pubblico e gratuito.
La conferenza fa parte del ciclo di eventi abbinati alla mostra sull’autismo Fuori da blu, visitabile presso lo spazio Trieste Città della Conoscenza a Trieste e il Naturama Science center di Martignacco, aperta fino al 24 maggio.